Perchè il vino pecorino si chiama così?

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Perchè il vino pecorino si chiama così?

È tempo di raccolta dell’uva, in Abruzzo si vendemmia!! Allora ci può stare se ci soffermiamo a studiare i modi di dire e le tradizioni legate a quest’evento, tanto importante, quanto sacro per gli abruzzesi.  Tra le uve che prima maturano troviamo la bianca. L’Abruzzo è  terra del Trebiano, ma anche della Passerina.. e del Pecorino.

Il Pecorino è un vino, che negli ultimi trent’anni ha avuto una forte riscoperta. È un bianco dai sapori dolci e decisi,  questo lo rende apprezzabile soprattutto dal gentil sesso.

Sappiamo che il formaggio di pecora, si chiama, ovviamente Pecorino. Ma un vino, perché dovrebbe essere associato ad un animale, uno dei simboli dell’Abruzzo, ma pur sempre un animale? Cercheremo di illustrare almeno 3 teorie, legate soprattutto ai detti e le leggende popolari.

La prima è legata alla forma del grappolo d’uva di questa qualità, che è costituito da un corpo centrale più massiccio e due propaggini laterali. Come si può vedere anche dalla foto, il grappolo ricorda proprio la testa di una pecora. Sembra una teoria molto accreditata. Ci possiamo immaginare che i contadini, raccogliendola, associassero l’uva ad una pecora, e da li gli diedero il nome

La seconda ipotesi invece è legata ai consumatori di questo vino. L’uva di questo vitigno, era considerata di bassa qualità, quindi  molto economica. Per questo era consumata principalmente dalle fasce più povere: “ i pecorai”, termine dispregiativo per indicare i pastori, erano sicuramente tra questi. Oggi invece sappiamo benissimo che il Pecorino è forse il vino bianco più apprezzato d’Abruzzo, consumato con aperitivi, pesce e nelle calde sere d’estate.

La spiegazione più affascinante però è quella della leggenda. Tutto è legato alla transumanza, a quando i pastori dai pascoli montani scendevano a valle. Nel percorso però le greggi si soffermavano sulle colline, che proprio in quel periodo ( settembre) erano ricche di vigneti con uve mature. La leggenda narra che gli ovini al passaggio, amavano fermarsi a “degustare” quest’uva, scatenando l’ira degli agricoltori.  Ci sono racconti popolari che vedono i contadini e i loro forconi protagonisti di corse verso greggi divoratrici di uva.

Questa fantasiosa teoria, forse potrebbe essere vera, o forse piace prenderla per buona, ma la logica ha le sue regole, e se consideriamo che un tempo l’uva veniva coltivata in “capanne”, ci si rende conto che è molto difficile per una pecora raggiungere l’altezza del grappolo.