Le Sise delle Monache, il soffice dolce fatto di pan di spagna, farcito con delicata crema pasticcera, che ha tre protuberanze, spolverate di zucchero a velo. Una dolce squisito che si identifica con la città di Guardiagrele, e negli anni ha portato e continua a farlo, turisti nel paese ai piedi della Majella. Ma da cosa deriva il nome?

La paternità di questo dolce è attribuita al pasticcere Giuseppe Palmerio, che lo tra il 1884 e il 1885, ispiratosi dal dolce napoletano “zizza d’a regina“,  composto però da una sola “coppa”. 

Inizialmente il nome attribuito dal pasticciere fu “tre monti“, riferendosi proprio alle vette della Majella: Murelle, Acquaviva e Focalone , ma presto nel gergo comune fu sostituito con quello attuale, indubbiamente più caratteristico e commerciale.

Ma quali sono le origini? A coniare questo nome fu  il poeta dialettale Modesto Della Porta che poi ci avrebbe messo del suo: ammirando un giorno quelle paste più imbiancate del solito con lo zucchero a velo, esclamò: “Madonna come sono bianche e diritte e appuntite, mi sembrano proprio sise di monache”.

Un’altra tesi, e le credenze popolari, vogliono che la monaca per perdere la vistosità del proprio corpo e assumere una fisionomia più spirituale, inseriva, secondo quel che si dice, un involto di stoffa tra i due seni in modo che la fascia che li copriva rendesse una superficie piatta, senza prominenze.  Da questo derivava la credenza popolare dei tre seni

L’ultima ipotesi riguarda il fatto che  le sise delle monache sono dette “delle monache“ perché questa particolare brioche è stata inventata dalle suore, in particolare dalle clarisse.

Migliaia di turisti e appassionati oggi si recano a Guardiagrele anche per degustare questa squisita prelibatezza, che va consumata rigorosamente fresca!