Di chi si lu fije? storia comica di una identificazione tutta ab(b)ruzzese

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Di chi si lu fije? storia comica di una identificazione tutta ab(b)ruzzese

chi si lu fije? Non è solo un modo di dire abruzzese, è molto di più, è forse l’icona dell’”abruzzesità”. Un milanese non vi porrà mai questa domanda.

L’interlocutore che vi fa questo quesito da per scontato che in ogni modo conosce i vostri genitori. Non importa se vi trovate a Lanciano e voi siete di Tortoreto, sicuramente quando direte che siete di un altro paese, egli vi chiederà quale, e se direte: “ sono di Tortoreto”, egli vi dirà che nel 1988 è stato per lavoro proprio a Tortoreto, e a pranzo fu ospite di un certo Peppino detto “lu cotte”, che era un cugino dello zio del titolare dell’’azienda. Voi ignorate totalmente chi sia Peppino “lu cotte”, ma vi rendete conto che il vostro interlocutore è soddisfatto: siete dello stesso paese di “Peppine Lu Cotte”, e questo è sufficiente per avere credito.

In banca, alle poste, o in qualsiasi ufficio pubblico, vi chiedono la carta d’identità, utile per farvi “identificare”. Ecco, di chi si lu fije è la domanda con la quale gli uomini e le donne d’Abruzzo identificano le persone più giovani di loro. Se, nella sciagurata ipotesi, il nome del vostro genitore, dovesse essere noto, all’interlocutore, li è la vostra fine: a quel punto, sa tutto di voi, anche cose che voi non sapete. Vi guarderà con un sorriso sgargiante, e non parlerà. Annuirà e sorriderà dicendovi “aaahh si lu fije di Capriel Mazzalonga?”

Voi, vistosamente imbarazzati, (infondo era la prima volta che sentivate chiamare vostro padre “ mazzalonga”) accennerete un timido : “SI”.

“ io e Capriel avem fatijat a unite, er lu 66”. Non serve a nulla interrompere questi discorsi, anche se vostro padre è del 65, ormai quell’uomo ha deciso che nel 66 vostro padre lavorava con lui, è così deve essere.

Se non avete impegni vi mettete anche comodi, e ascoltare il racconto, partito nel 1966. Parlerà di quando Capriele Mazzalonga è andato in Canada per lavoro, ( ma quando mai..), parlerà della sua Vespa rossa ( ricordavi bianca), ma soprattutto racconterà a voi di che brava persona è vostro padre. Allora qua vi si abbotta il petto, e alzate la testa orgogliosi delle vostre origini. Ma, c’è un ma.. vostro padre è si una brava persona, ma ha ancora un debito nei confronti del vostro interlocutore: nel 1984, rimasto a piedi con la vespa, si fece prestare ben 5 mila lire per la benzina. Quelle 5mila lire non furono mai restituite, così oggi, egli chiede a voi 5 €.

A quel punto, con molta scioltezza direte: “ lo zi, forse ti si confuse, jie so lu fije di Capriele Coccia Gialle, che jie si diceve mazza longa nin li sapeje proprie… papà allu canadà ngia mai stete… e soprattutte papà tineve la Vespa bianca, anzi l’artè angor, e mammà pretic che ci paghe l’assicurazione pi senza nind. Ma ti pozze assicurà na cose, se ncontr lu fije di Capriele Mazzalonghe, jie dice che ti da vinì arpurtà 5 €.