La fantasia si perde nell’ascoltare i racconti dei contadini un tempo, quando li tajarille, si mangiavano tutti i giorni.
Siamo nell’Abruzzo del dopoguerra, le famiglie contadine mezzadre, vivevano al limite della povertà. Le uniche ricchezze che possedevano questi erano la terra da lavorare, e appunto il loro sacrificio. Gli anziani di oggi, bambini di allora, raccontano che ” la pasta comprata” si mangiava esclusivamente nei giorni di festa.. nella quotidianità, le donne ” ammassavano” il 90 % delle volte i ” tagliolini”, chiamati nel li tajarille.
Il piatto per eccellenza con cui preparare questa pasta, fatta esclusivamente di farina di semola, acqua e sale, e con i fagioli e se possibile, la cotenna del maiale ( cotiche). Realizzate in casa, e non comprate, riconsegnano al piatto l’antico sapore di un tempo.