L’Abruzzo è pieno di storie e leggende, molte di queste spesso sono dimenticate perché appartenenti ad una altra epoca. Come questa che vi stiamo per raccontare.
I mari abruzzesi, un tempo non troppo lontano, erano solcati esclusivamente da pescatori, e questi tramandavano storie e leggende che mescolavano il sacro al profano.
Siamo a San Vito Chietino, esattamente nella spiaggetta sottostante l’eremo di Gabriele D’Annunzio ( lo stesso luogo descritto dal Vate nel Trionfo della morte), qui a soli 500 metri, sulla spiaggia, troviamo uno scoglio, che ha una forma quasi circolare, con un diametro di 3 metri. I racconti degli antichi pescatori vogliono che su quello scoglio durante i temporali , ballassero e cantassero dei diavoli, felici per la morte o la disgrazia, di poveri marinai che ” affondano nel peccato”.
A dar man forte alla leggenda, ci ha pensato la natura… : con la bassa marea, sullo scoglio si possono chiaramente scorgere delle impronte animalesche ( caprine o bovine), che ovviamente un tempo attribuivano ai piedi dei diavoli danzanti.
fonte: Miti,Leggende e superstizioni dell’Abruzzo – G. Pansa