Il prossimo 18 maggio a quanto pare, riapriranno quasi tutte le attività al dettaglio, compresi bar e ristoranti, riportando anche se con le dovute attenzioni, un po di normalità alle nostre vite.
Ma una domanda sorge spontanea: che estate ci aspetta? Per quanto riguarda le spiagge abbiamo capito che vi saranno molte restrizioni, ma nulla ancora si dice in riferimento alle feste. Anzi, forse con troppa semplicità si è detto ” niente feste”.
Si, da questo punto di vista noi vogliamo schierarci totalmente a favore del movimento della movida estiva. Non stiamo parlando soltanto delle discoteche in spiaggia e feste per i più giovani, ma anche delle comunissime feste di paese e sagre, che allo stato attuale non ci saranno.
Oltre a rappresentare espressione culturale le feste e sagre di paese hanno un indotto lavorativo che permette a migliaia di famiglie di lavorare: basti pensare alle aziende che noleggiano strutture come panche e gazebo, più tosto che palchi e service per spettacoli e agli stessi artisti che si esibiscono. Per non parlare poi di tutti i venditori ambulanti che lavorano in queste occasioni. Per queste aziende che lavorano principalmente d’estate, saltare la stagione, significherebbe saltare totalmente l’anno produttivo.
Quando si dice con facilità ” niente feste” bisogna fare attenzione , perchè si manca di rispetto all’industria dello spettacolo e al suo indotto.
E’ opportuno quindi che adesso che siamo prossimi alla ” fase 3″, si inizi a pensare alla ” fase 4″, ovvero a quando potremmo tornare a mangiare arrosticini in piazza, ascoltando della buona musica, o facendoci due risate con i tanti comici abruzzesi.