Tony Giammarinaro, l’abruzzese ( acquisito) che giocò nel Grande Torino

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Tony Giammarinaro, l’abruzzese ( acquisito) che giocò nel Grande Torino

Il 4 maggio ricorre il triste anniversario della tragedia di Superga avvenuta nel 1949, quando l’aereo che trasportava la squadre del Grande Torino, va a schiantarsi contro il monte che sovrasta torino. Tutta la squadra ( la più forte dell’epoca), perse la vita.

Antonio Giammarinaro ( detto Tony), aveva all’epoca ancora 17 anni, e militava nel settore giovanile. Era una mezz’ala mancina, ed era affascinato dal fatto che poteva da vicino veder giocare il miglior al mondo nel suo ruolo: Valentino Mazzola.

Tony in poche ore si ritrovò in prima squadra, 18 anni ancora da compiere, e un eredità pesantissima da reggere: la maglia numero 10 di Mazzola.

Giammarinaro, dopo aver girato di lungo e in largo per l’italia ( Bari e Taranto) le sue più lunghe esperienze di permanenza, terminò la sua carriera a Pescara, dove avviò anche la sua carriera da allenatore. Da allora non ha mai più lasciato l’Abruzzo, salvo che per lavoro.

La sua carriera da allenatore segna importanti anni vissuti ad Avellino, ma in Abruzzo ha allenato oltre che il Pescara nel 65-66 e nel 67-68, anche la Pro Vasto nella stagione 1971/72 e soprattutto il Chieti nelle stagioni dal 1976 al 1978 e nella stagione  1995/1996, suo ultimo incarico da allenatore.

Da allora Giammarinaro vive a Pescara. In un intervista rilasciata al quotidiano ilCentro, nel 2017, ha voluto ricordare come visse la tragedia di Superga:

Eravamo al campo, ci stavamo allenando. Il custode ci diede la notizia. Io e un mio compagno, Franconi, a bordo di una Vespa, andammo sulle montagne. E davanti ai nostri occhi si presentò uno strazio che è impossibile descrivere.