Come sono nati gli arrosticini? qual’è la loro origine, e come questi si sono sviluppati in Abruzzo e poi in tutto il mondo? ( persino a New York leggi qui)
Diversamente da quanto si possa pensare gli arrosticini non provengono dai pastori transumanti, ma bensì dalla pastorizia stanziale. La prima foto che testimonia la presenza degli arrosticini risale verosimilmente agli anni ’30 a Civitaquana ( leggi l’articolo sulla foto cliccando qui).
La carne di pecora è notoriamente dura e difficile da digerire, l’intuizione fu quella di tagliarla in piccoli pezzettini metterli in un bastoncino a mo di spiedo, e cucinarli alla brace. Inizialmente non veniva utilizzata la ” canalina”, ma con la brace a terra, gli spiedini venivano appoggiati su dei mattoni sistemati all’occorrenza.
L’area geografica che ha visto il primissimo sviluppo, sicuramente è stata quella del Voltigno, e tutti i paesi limitrofi: Villa Celiera, Vestea, Civitaquana, Civitella Casanova, Vicoli, oggi tutti appartenenti alla provincia di Pescara, ma prima di questa, in provincia di Chieti.
Era un pasto consumato nei giorni di festa, tra i pastori e le loro famiglie, soltanto a partire dalla fine degli anni ’50, ci fu un altra intuizione da parte di gestori delle così dette ” cantine”: quella di cucinarli ai frequentatori del locale, nacquero così le primissime rosticcerie, divenute celebri negli anni in tutt’Abruzzo.
Ancora oggi, se si va da quelle parti, è possibile mangiare gli arrosticini nella loro forma originale, fatti a mano, sia gli arrosticini che i bastoncini.
La grande distribuzione, il consumismo, la vita cittadina, ha sdoganato tanto la ” ricetta” originale, ma ciò nonostante, restano ferme alcune regole auree:
- gli arrosticini si cucinano alla brace
- il grasso è componente fondamentale e non si scara
- non si mangiano con le posate
- non devono esse troppo cotti
- non si mangiano freddi
Geograficamente il suo sviluppo è avvenuta
